Narrando gesta epiche e storie di fatiche per il lavoro duro che ha segnato la cultura della pietra e del metallo la gente che oggi vive tra la terra e il mare offre ai visitatori queste isole, belle e accoglienti, per farle vivere nel cuore di chi viene a conoscerle.

Sotto il segno del Parco Nazionale sono così riunite la piccola Gorgona, la splendida Capraia, la grande Elba, la bianchissima Pianosa, l’irraggiungibile Montecristo, il Giglio profumato e il suo gioiello Giannutri. Tutt’attorno 60 mila ettari d’acqua del Parco marino più grande d’Europa custodiscono i delfini e le balene del meraviglioso Santuario dei Cetacei.

Un passo dopo l’altro per guadagnare tempo. Una sequenza di movimenti lenti che acquistano un significato diverso per via del teatro che li ospita e li orienta, disegnando su una mappa che non c’è un percorso ideale contrassegnato da tappe che prendono forma e senso in un territorio che non è solo quello sotto i piedi e negli occhi ma che trascende i confini della geografia per radicarsi nel cuore e nella mente.

Nella natura protetta dei parchi, sotto il segno della convivialità, il Festival del Camminare moltiplica sei Parchi Naturali per centinaia di eventi, ottenendo per risultato una festa capace di eliminare idealmente il mare che divide la costa dalle isole, una rassegna di passi che si inseguono alla scoperta di luoghi straordinari, un incontro tra desiderio di conoscenza e necessità di condivisione delle proprie emozioni e delle proprie esperienze.

“La realizzazione di eventi come il Walking Festival rappresenta una delle risposte migliori per creare occasioni innovative e attivare flussi turistici consapevoli e sostenibili.”

Sono ormai quattro anni che tutte le isole dell’Arcipelago Toscano, all’inizio della primavera, sono interessate all’evento, che prosegue poi negli altri parchi della costa toscana e si conclude dopo l’estate in MaremmaLa Regione Toscana, la Provincia di Livorno, le aree protette (un parco nazionale, tre parchi regionali, tre parchi provinciali) hanno unito le loro forze per garantire il miglior svolgimento delle manifestazioni nei territori locali.

L’idea guida del progetto è di sviluppare l’ecoturismo attraverso il coinvolgimento di diversi soggetti pubblici e privati (dai parchi alle imprese) tanto da permettere la creazione di sinergie fra settori complementari, come quello ambientale, quello ricettivo e quello agroalimentare.

“Quello che preme particolarmente alla Regione è l’integrazione del progetto con le attività di comunicazione svolte dal sito http://www.turismo.intoscana.it. Ma anche per la valorizzazione di contenuti come la sostenibilità, e quindi un uso della risorsa turistica rispettosa dei limiti imposti dall’ambiente, con l’obiettivo di crescita delle conoscenze individuali sulla base della percezione di esperienze e della condivisione delle stesse. Inoltre il recupero del fattore ”tempo”: la riscoperta di un turismo lento, dove le esperienze si vivono utilizzando tutto il tempo necessario per sentire e comprendere.

E infine la destagionalizzazione, cioè la possibilità di creare turismo in periodo di bassa stagione anche per prodotti (come può essere il balneare e la costa) ritenuti più difficili. L’occasione giusta per scoprire tutto l’Arcipelago Toscano e non solo i luoghi più conosciuti della regione”.

 

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E’ una occasione speciale per godere delle bellezze, dei colori, dei profumi e della cucina delle piccole isole meno conosciute protagoniste di questo Festival alla sua sesta edizione.

Meglio consultare il programma dettagliato online  su www.tuscanywalkingfestival.it, raggiungibile anche dal sito www.islepark.it , dove oltre alle escursioni ci sono le offerte delle aziende ricettive che offrono sconti in occasione del Festival.

Per la migliore organizzazione delle passeggiate consigliamo di prenotarsi sul sito o contattare la guida di riferimento indicata nel programma se servono  informazioni di dettaglio sui percorsi.

Si ricorda che le aziende che vogliono aderire al portale per proporre la loro struttura ai visitatori  possono continuare a farlo sul sito www.tuscanywalkingfestival.it

Sono già iniziati e preparativi al Circolo della Vela Marciana Marina per il ritorno del prestigioso S&S Swan Rendez-vous, la manifestazione europea che negli anni dispari (è questa la terza volta della cittadina elbana dal 2011 e la settima edizione dalla sua creazione) riunisce le eleganti imbarcazioni Swan progettati dallo studio Sparkman & Stephens.

Circa una trentina di “Cigni” progettati nello studio dei famosi architetti di New York negli anni compresi fra 1966 e il 1978 e provenienti da Brasile, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Spagna e USA hanno già confermato la loro presenza sul campo di regata marinese nei giorni 17-21 giugno prossimi per dare vita all’evento più glamour del calendario agonistico CVMM 2015. Nei giorni della manifestazione sono previste tre regate su percorsi costieri, ma non mancheranno i momenti di mondanità a terra compresi il cocktail di benvenuto e  la cena di gala offerta da Toremar.

Durante la cerimonia di premiazione oltre ai riconoscimenti a vincitori delle varie categorie in gara verranno assegnati come sempre anche i   premi speciali all’imbarcazione più elegante (Zeppelin Trophy), all’imbarcazione che avrà ottenuto il miglior tempo compensato (Rod & Olin Stephens Royal Thames Yacht Club Challenge Trophy), all’imbarcazione meglio mantenuta dal suo varo (Best maintened S&S Swan) e lo “Spirit of S&S Swan Rendez-vous”. I giudici che saranno a Marciana Marina per decidere a quale imbarcazione assegnare il pregiato Zeppelin Trophy saranno quest’anno Nicola Sironi e Lorenzo Loik, due figure di grande spicco nel mondo della vela internazionale.

Ricordiamo che nella passata edizione del 2013 la classifica Overall fu appannaggio dello Swan 38 Ann degli armatori Vittorio e Giorgio Setti: la stessa imbarcazione risultò vincitrice anche nella classe One , mentre nella classe Two il migliore fu lo Swan 47 Black Tie di Massimo Crovetto (che sarà sulla linea di partenza anche quest’anno).   Come sempre oltre al prezioso lavoro del Circolo della Vela Marciana Marina l’organizzazione del S&S Swan Rendez-vous sarà possibile  grazie al contributo di Toremar, Acqua dell’Elba, Carboway, Luca Ferron, North Sails Italia, Moby, Rigoni di Asiago, Siit Group, Treccificio Borri, WRI, quest’ultima che si occuperà di fornire quotidianamente le previsioni meteo ai partecipanti.   Tutte le manifestazioni del Circolo della Vela Marciana Marina si disputano con il patrocinio del Comune di Marciana Marina.

Fonte: www.nautica.it

Quando penso ad un mare strepitoso, raggiungibile in un tempo ragionevole (da Milano…), non posso non pensare all’Isola d’Elba. E in tutta l’isola, come una perla preziosa, si distingue, tra le altre località, Marciana Marina.

A differenza di altri paesini con spiagge di sabbia, purtroppo spesso superaffollate, le piccole spiaggette della Fenicia e della Fenicetta danno a Marciana quel tocco di intimità che non è facile trovare altrove. Inoltre, il fondo di sassi bianchi dona all’acqua una singolare trasparenza e il mare sembra dire: “tuffati!”, con il suo irresistibile rumore di onde.

Presso il porticciolo di Marciana Marina è possibile noleggiare una barchetta che, con un po’ di attenzione e senza l’obbligo di patente nautica, vi consentirà di esplorare parte della costa Nord-Ovest dell’isola, alla ricerca di spiagge non raggiungibili, se non via mare. Altre potete facilmente raggiungerle via terra, come la bellissima Sant’Andrea: scogli bianchi che si adagiano in un mare cristallino.

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Sant’Andrea – costa Nord-Est dell’Isola d’Elba

Anche se non mancano hotel e ristoranti di grande qualità, il modo migliore per godersi un soggiorno è quello di affittare un appartamento e approfittare dell’arrivo mattutino delle barche dei pescatori per portarsi a casa quanto il mare offre e godere di una freschezza della materia prima senza precedenti.

E non dimenticate di cercare, lungo la tortuosa strada che da Portoferraio porta a Marciana, il profumatissimo finocchietto selvatico, che conferisce un profumo fresco alle preparazioni di pesce, sia crude che cotte.

Addentrandovi nei numerosi sentieri che, dalla strada principale, portano alle spiagge della zona, i profumi del rosmarino e della macchia mediterranea vi avvolgeranno per non lasciarvi mai più.

Se decidete di cucinare da soli i vostri pasti sulla base del pescato del giorno, attivate la fantasia poiché quello che metterete nel piatto lo decide il mare. E non c’è sfida più divertente di quella di cucinare sulla base degli ingredienti decisi da qualcun altro, soprattutto se questo qualcun altro è il Dio Nettuno.

Quello che potrete ritrovarvi nel piatto, quindi, potrebbe essere una palamita (pesce azzurro simile a un tonnetto, da fare in umido o cruda), il barracuda del Mediterraneo(gustosissimo in tranci alla piastra), il pesce sciabola (ottimo al vapore e condito con olio, limone e finocchietto selvatico), le triglie (fritte o in padella con pomodorini appena scottati), il polpo (lessato con patate e pinoli), i gamberi (se vi capitano appena pescati, gustateli crudi dopo una marinatura di non più di mezz’ora in olio, limone, aglio e prezzemolo) oppure totani e calamari (cucinati con olive e uva passa, danno vita a uno dei piatti più rinomati della cucina elbana).

Certo, non mancano pesci più blasonati: potete più facilmente gustarli al ristorante poiché è lì che vengono mandati non appena pescati. Per le vostre cene casalinghe “accontentatevi” di quello che offrono i pescatori: non ve ne pentirete!

 

L’IDEA DA PORTARE A CASA: CALAMARI RIPIENI IN SUGO ALL’ELBANA

calamari ripieni elbanaE’ un’elaborazione personale della ricetta tradizionale. Frullate i ciuffi dei calamari con pane secco, un uovo sodo, grana, aglio, prezzemolo, un goccio d’olio, sale e pepe. Con una sac-a-poche riempite per metà i calamari, chiudendoli con uno stuzzicadenti. Preparate un sugo piuttosto ristretto, rosolando una cipolla e aggiungendo pomodorini freschi, olive e uva passa. Regolate di sale, fate addensare il sughetto e, quando è pronto, aggiungete i calamari. Dovranno cuocere al massimo 15 minuti. Se volete potete lasciarli intiepidire e servirli già affettati a rondelle, accompagnati dal loro sugo.

 


ivana masiero cuocaDa sempre amante e cultrice della buona cucina, grazie a una continua formazione e a una ricerca personale, ha intrapreso da alcuni anni la professione di cuoca a domicilio, dando vita a ricette che uniscono tradizione e innovazione (www.cuocacasa.com). Viaggiatrice appassionata, non manca mai, nel corso dei suoi soggiorni in Italia e all’estero, di ricercare ingredienti locali e, dove possibile, cucinarli sul posto. A volte infilandosi nella cucina di un ristorante ad Hong Kong, altre acquistando i prodotti al mercato e inventando cene sfiziose ovunque si trovi. A Milano, ha frequentato il corso di alta cucina presso l’Istituto di Cultura Enogastronomica Altopalato e i corsi dello chef Sergio Mei, presso l’Hotel Four Seasons. E’ consulente per l’ideazione dei menù del ristorante italo-baiano “Marinata” di Salvador de Bahia (Brasile), oltre che vincitrice di numerosi concorsi legati a Gambero Rosso Channel.

Un celiaco in vacanza

Uno dei maggiori traguardi raggiunto negli ultimi anni dall’Associazione Italiana Celiachia è certamente aver saputo creare una rete di ristoranti in tutta Italia dove dire “sono celiaca” non è un problema. Essendo celiaca da anni sono molto coinvolta e sensibile sull’argomento. Quando si è costretti a consumare i pasti fuori casa per motivi di lavoro o quando si è in vacanza, dove vorresti solo rilassarsi e non essere certo terrorizzata dal cibo, la condizione del celiaco è spesso vissuta come una minaccia, come una lotta quotidiana contro il glutine. Poiché la risposta allergica al glutine nei soggetti celiaci non è sempre uguale (ci sono casi in cui anche una minima assunzione di glutine può provocare seri fastidi e addirittura il ricovero in ospedale), occorre avere massima cautela e un grande senso di responsabilità da parte dei ristoratori e di tutti gli addetti al settore nel proporre un menù senza glutine.

Oggi, più che mai, si sente l’esigenza di divulgare il “problema” celiachia il più possibile soprattutto alle strutture pubbliche e sociali come ospedali, scuole, asili, ecc . dove la certezza di poter avere un pasto senza glutine deve essere garantita. Ma anche presso i ristoranti, pizzerie, hotel ecc. dove il celiaco desideroso di una serata al ristorante in compagnia o in cerca di una vacanza serena possa sentirsi a suo agio senza l’ossessione del glutine in agguato! Andare in vacanza spensierati o semplicemente uscire con gli amici per una pizza, può essere vissuto in maniera drammatica dal celiaco spesso circondato da persone che non capiscono quanto sia difficile stare sempre attenti a ciò che si mangia. In questo settore l’associazione ha fatto davvero tanto negli ultimi anni, riuscendo a creare una rete di ristoranti, pizzerie, bar, hotel, gelaterie dove poter consumare un pasto senza glutine in assoluta tranquillità. Ormai tutte le regioni hanno avviato un percorso di formazione e preparazione per tutti quegli operatori del settore turistico che intendono accogliere il celiaco a tavola senza problemi.

Le eccellenze gastronomiche senza glutine dell’Elba

Ci sono regioni che hanno recepito il messaggio e si sono messe all’opera più di altre; la Toscana, ad esempio, è una delle più attive con i suoi 384 locali affiliati tra hotel, ristoranti, bar, pizzerie e gelaterie, e, all’isola d’Elba in particolare, è stato fatto un ottimo lavoro di coinvolgimento e devo dire senza modestia, col mio aiuto, tantissime strutture oggi propongono un menù gluten free per i turisti, anche celiaci, che a migliaia popolano l’Elba in estate. Vivo a Marciana Marina, all’isola d’Elba, da più di vent’anni e con spirito pionieristico ho cominciato nel lontano 1990 a sollecitare la curiosità degli chef presso i ristoranti di questo incantevole paese. In aiuto, poi, è arrivata l’associazione AIC che ha reso possibile un percorso specifico fatto di regole e un protocollo da seguire con costanti controlli e verifiche sulle procedure da rispettare. Dedico ancora il mio tempo come volontaria per seguire il progetto AIC “alimentazione gluten free fuori casa” come tutor dei ristoratori elbani con grande impegno e soddisfazione nel constatare che sempre più strutture si stanno interessando al progetto. A questo proposito vorrei spendere due parole di elogio per quei ristoratori di Marciana Marina che non hanno mai pensato di mollare nonostante le difficoltà . Lo chef Giorgio del ristorante Scaraboci con i suoi piatti sempre diversi alla ricerca di originalità ed eleganza, la cara Maria Grazia del ristorante Gastronomo con la sua cucina tradizionale fatta di pesce freschissimo pescato dal marito pescatore, l’amica Simonetta del rinomato ristorante Publius con le grigliate di carne, il cinghiale e funghi specialità dalle zona.

Il lavoro costante di AIC e dei tanti volontari che la sostengono nel tempo ha portato a grandi risultati e si sta ancora lavorando per poter raggiungere anche i comuni più piccoli e isolati.
Un invito naturalmente a chi mi legge di venire a trascorrere una vacanza divertente e soprattutto serena e “lontana dal glutine” nella nostra bella Marciana Marina cenando in questi ristoranti e se cercate una sistemazione potrà esservi utile un appartamento presso Le Residenze del Porto sul lungomare di Marciana Marina, struttura turistica dove lavoro da anni.

 

Sul sito visitelba.info è online da pochi giorni il trailer di Elba – L’Eredità di Napoleone, la web serie in 4 episodi prodotta da VisitElba. Si tratta di un nuovo modello di promozione del territorio per valorizzare l’isola, affidando regia e sceneggiatura ai videomaker livornesi Francesca Detti e Alessandro Izzo, noti sul web come i Licaoni.

Nell’anno in cui ricorre il Bicentenario Napoleonico si è scelto di puntare su un personaggio noto in tutto il mondo quale è Napoleone, che venne esiliato sull’isola nel 1814, unendo così un forte asset di promozione turistica alla creatività di un prodotto cinematografico. “E’ un nuovo approccio allo storytelling del turismo – aggiunge Andrea Rossi, Social Media & Marketing Manager dell’Isola d’Elba – in cui la destinazione è il fulcro di una narrazione esperienziale che crediamo potrà coinvolgere gli appassionati di avventura e di cinema di qualità”. La storia, ambientata all’Elba, si sviluppa attorno a due personaggi principali, Sara (interpretata da Margherita Coppola) e Leonardo/Napoleone (interpretato da Guglielmo Favilla), su cui incombe l’enigmatica figura del Tiranno, uno spirito antico accecato dalla brama di conquista. In un continuo rimando tra presente e passato, i due protagonisti si ritroveranno a dover salvare l’Elba e, incidentalmente, l’intero Universo.

4 episodi della serie della durata di 8 minuti ciascuno e il making of delle riprese saranno online sul sito visitelba.info nei giorni 3, 17, 31 luglio e 14 agosto i 4 episodi, nei giorni 10, 17 luglio, 7 e 21 agosto le 4 parti di making off.

23° Festival Internazionale – 29 agosto – 9 settembre 2019

Il Festival Internazionale Elba, Isola Musicale d’Europa nasce nel 1997 con diversi obiettivi ambiziosi: dare ai musicisti l’opportunità di sperimentare nuove collaborazioni musicali, creare le condizioni affinché le orchestre possano apprendere ed eseguire nuovi, complessi lavori musicali e offrire ai compositori contemporanei l’opportunità di perfezionare le esecuzioni delle loro composizioni. Grazie a un supporto garantito dal Comune di Portoferraio fin dai suoi esordi, il Festival si è diventato un laboratorio musicale unico nel suo genere, prestato agli artisti per la preparazione di nuovi programmi musicali destinati ad essere eseguiti nell’ambito delle stagioni internazionali. Nel 2003 è stato istituito l’Elba Festival Prize – un premio assegnato ogni anno a un giovane musicista di sicuro talento, mentre un anno dopo, nel 2004, è stata creata l’Associazione degli Amici del Festival.

Nel corso degli anni molti artisti eccezionali si sono alternati e hanno collaborato sul palcoscenico del Festival, tra questi si segnalano i nomi di Martha Argerich, Yuri Bashmet, Marisa Tanzini, Mario Brunello, Thomas Quasthoff, Natalia Gutman, Khatia Buniatishvili, Gidon Kremer, Eddie Gomez, Alexander Melnikov, Uto Ughi, Sayaka Shoji, Stefano Bollani, Marie-Elisabeth Hecker, Beatrice Rana, Martin Helmchen, Victor Tretiakov, Billy Cobham, Gordan Nikolić, Vadim Repin, Enrico Rava, Pascal Moragues, Jimmy Cobb, Enrico Pace, Beatrice Rana, Michel Portal, le orchestre I Solisti di Mosca, Kremerata Baltica, La Camerata Fontainebleau e i cantanti del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo.

Negli ultimi anni il Festival ha sviluppato l’idea dei viaggi culturali, in cui l’esperienza musicale si sposa alla contemplazione dei tanti luoghi suggestivi di cui è ricca l’Isola d’Elba: i concerti nelle pittoresche rovine delle ville romane e nelle fortezze medievali. grazie alla preziosa collaborazione con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano abbiamo organizzato i viaggi e concerti nelle isole incontaminate dell’arcipelago.

La 23ª edizione della Manifestazione sono in preparazione 10 concerti, che si svolgeranno a Portoferraio, al Teatro dei Vigilanti – Renato Cioni, sulla Piazza Cavour, cuore storico della città, all’Hotel Hermitage e presso le Fortezze Medicee. Oltre a Portoferraio i concerti avranno luogo nella Chiesa di Santa Caterina di Marciana Marina, nel Duomo di Rio nell’Elba, sull’isola di Pianosa e al Castello del Volterraio. Quest’anno il Festival Elbano accogle per tre giorni la Villa Musica, l’Accademia Internazionale della musica da camera di Magonza per i giovani musicisti particolarmente dotati.

INFORMAZIONI

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a:
Ufficio Prenotazioni “Elba Travel”
Calata Italia 17
57037 Portoferraio (Isola d’Elba)
Tel. 0565 914772
E-mail: elbafestival@gmail.com

14 luglio a Capoliveri

La tradizionale fiaccolata dell’Innamorata si fa risalire alla seconda metà del 17° secolo; il promotore fu un certo Domingo Cardenas, nobile spagnolo che, diseredato dal padre e costretto all’esilio, si stabilì nella terra dell’Innamorata, allora detta, data la vicinanza alle miniere di ferro di Calamita, “Cala de lo fero”.

Una sera di Luglio il nobiluomo credette di aver visto Maria:- la sua ombra, leggiadra e soave, si stagliava contro l’immensità dell’orizzonte rischiarato da una miriade di bagliori luminosi; il suo grido, udii levarsi al di sopra del fragore delle onde…-
La mente di Domingo tornò al racconto dei pescatori.

Correva l’anno 1534, le coste dell’Elba erano razziate dal pirata Barbarossa e dai suoi Saraceni, ma poco importava a due giovani innamorati come Lorenzo e Maria. Il loro amore, ostacolato dalla ricca famiglia di lui a causa della povertà di lei, era troppo grande, dal mare traeva la sua forza.
I loro sguardi si erano incrociati per la prima volta sulla spiaggia battuta dai marosi, mentre Lorenzo tentava di mettere al riparo le imbarcazioni dei pescatori. Da allora quella spiaggia divenne il loro rifugio segreto, il luogo dove scambiarsi tenerezze e promesse d’amore. Proprio là decise di chiederla in moglie.
Quel pomeriggio, era il 14 Luglio, Lorenzo giunse in anticipo sulla spiaggia; Maria dall’alto del sentiero vagò con lo sguardo alla ricerca dell’amato, ma vide una ciurmaglia di uomini sbarcare da una scialuppa…
Impotente assistette alla lotta furibonda che si accese; Lorenzo si battè con onore, ma stremato fu fatto prigioniero. Maria corse verso la spiaggia in tempo per vedere la nave corsara allontanarsi dopo aver scaraventato in mare un corpo agonizzante. Riconoscendo in quel corpo il suo amante, Maria si lasciò cadere in mare, in un ultimo disperato impeto d’amore. Fu ritrovato solo il suo scialle impigliato su uno scoglio che da allora venne chiamato “Ciarpa”.

Sconvolto da quella visione, Domingo promise a se stesso che, negli anni a venire, per permettere a Maria di ritrovare il suo Lorenzo, avrebbe acceso mille torce illuminando a giorno la spiaggia che fu ribattezzata la spiaggia dell’Innamorata; inoltre per assicurare la continuità della festa decise di apporre al suo testamento una clausola, che si sarebbe tramandata di padre in figlio, con la quale i suoi discendenti avrebbero mantenuto in vita la tradizione dell’Innamorata, e così fu…
Interrotta soltanto da eventi bellici che coinvolsero anche la nostra isola, la tradizione fu ripresa nel 1985 ad opera del comitato di rievocazione storica fondato e presieduto da Michelangelo Venturini che ogni 14 Luglio rinnova la promessa fatta da Domingo Cardenas: la spiaggia risplende di mille torce e un corteo di persone in costume sfila per terra e per mare alla ricerca dei due giovani amanti.

 ore 20.30

Nella Baia dell’Innamorata si accendono 1000 Torce.

 ore 21.15

Le campane della chiesa di Capoliveri annunciano la fiaccolata

 ore 21.30

Inizio corteo storico in costume d’epoca, a partire da Capoliveri (Piazzetta nominata “La Piazzerella”).
Il corteo comprende circa 80 figuranti, e segue il seguente percorso: Via Roma, Piazza della Fortezza, Piazza Matteotti, Piazza Garibaldi, Via Cardenti, Via Pietro Gori, Piazza del Cavatore.
Per finire al bivio della vecchia strada per la Madonna delle Grazie, il corteo si trasferisce alla Spiaggia dell’Innamorata.

 ore 22.15

Arrivo alla Località dove al corteo si uniscono altri cento figuranti, ha inizio così la fiaccolata per terra e per mare.

 ore 22.45

Una ragazza di Capoliveri, impersonando Maria, si tuffa dallo scoglio della “Ciarpa”, lasciandovi lo scialle.

 ore 22.46

Disfida della “Ciarpa”. (Quattro imbarcazioni a remi, rappresentanti i pescatori delle contrade dell’antico castello di Capoliveri, la Torre, la Fortezza, il Fosso e il Baluardo, si sfidano per la conquista della “Ciarpa”. L’imbarcazione vincitrice nominerà la ragazza che, nell’anno successivo, impersonerà Maria dell’Innamorata).

 ore 22.50

Sullo scoglio della “Ciarpa” appare la scritta Innamorata

 ore 23.00

Inizio dei festeggiamenti (e musica fino all’alba)